Ma
chi lo ha detto che il 13 porta sfortuna?!
Questa mattina mi preparo per tempo, non voglio essere l’ultimo, così
indosso l’attrezzatura, metto nello zaino i ferri, caffè, sigaretta
e via.
Arrivo al primo punto di raccolta e…sono il primo, ma l’attesa dura
poco, arriva subito Michelone.
Dopo pochi minuti arrivano i tre Sergenti, Gunny Tazio, Giorgio e Mauro…si
parte.
Secondo punto, Area Secchia raggiunto. Qui incontriamo un altro plotone in ordine
di marcia ma…manca anche stavolta il Generale Raoul e quindi come portabandiera
dell’Emilia viene deputato il vice, il Colonnello Egon. Con noi c’è
anche la brigata del Triveneto comandata dal sergente Staco…via verso
Parma.
All’uscita veniamo richiamati dai fischi dei parmensi, già pronti
sulla linea di partenza. A loro si sono già uniti gli uomini della Lombardia
e della Liguria…una vera truppa.
Aspettiamo gli ultimi e nel frattempo si passa in rivista il parco mezzi, veramente
speciale per alcuni pezzi.
Alle dieci si sente il primo rombo, seguito da un altro più acuto, un
altro ed un altro ancora…si parte. Il capocolonna apre la strada seguito
dalle staffette in un ordine che avrebbe fatto invidia al trasferimento del
Generale Rommel nell’attraversamento deserto, si procede puntando verso
la montagna, attraversando le principali vie di comunicazione cittadina.
I movieri bloccano il traffico per consentire il passaggio della colonna, bravi,
molto meglio della Polizia Municipale, e molto meno…..”expensive”!
Tutto sarebbe proceduto per il meglio se non fosse stato per…..una pompa…già…..una
stramaledettissima pompa!
Una, due, tre, quattro volte….più tardi si dovrà cambiare!
La fortuna vuole che MAXX né abbia una con se.
Fortunatamente arriviamo al punto di ristoro, il famoso “CASONI Point”
sede del Prosciuttificio Napoleone dove ci attende una calda e…..gustosa
accoglienza.
Qualcuno approfitta della pesa per verificare la massa corporea, il responso
è strabiliante…c’è chi arriva a sfiorare i 120 e qualcuno
che…come Tak, a malapena raggiunge i 45!!!!!!!
Ancora in sella, ancora curve pennellate da una ventina di moto in schieramento
che al loro passaggio vengono salutate da donne e bambini, passaggi tra paesini
incastonati nei fianchi delle colline, tra una natura generosa di colori.
Se non sbaglio sono le 13.00 circa quando arriviamo a Lagoni, tra un laghetto
ed un bosco stupendi, qui si farà sosta per in rancio…..ottimo
e abbondante direbbe qualcuno. E’ anche l’occasione per solidarizzare
con i volti nuovi, in questo è maestro di cerimonia il Colonnello.
Dopo il pranzo il Capo officina, il noto Sergente Tazio decide di mettere mano
al mezzo in avaria, come al solito c’è sempre lavoro per lui che…non
si tira mai indietro (GRAZIE).
Il primo gruppo si sgancia poi, via anche noi.
Mi domando: perché durante il ripiegamento ai tre vecchi Sergenti si
chiude la vena che porta ossigeno al cervello?!?! L’effetto immediato
è l’apertura della manetta così che devo fare fatica a stare
alle loro calcagna….maledetti vecchietti (si fa per dire!). Attraversiamo
le Terre Matildiche, così come fece l’esercito germanico diretto
a Roma.
Arriviamo che ho il “….” in fiamme ma è andata bene
anche in questa campagna, non si contano perdite o feriti, solo nuovi amici.
Al prossimo attacco.