Arquà Polesine - Vourles
Il mio paese Arquà Polesine (Rovigo),
è gemellato con Vourles in Francia, un paesino francese di 2.743 abitanti
situato nel dipartimento del Rodano della regione del Rodano-Alpi. Ogni anno
quando c’è la festa dei rispettivi paesi una delegazione si reca
a far visita agli amici in festa e si viene ospitati tutti presso famiglie
che danno questa disponibilità. A maggio quando sono venuti a trovarci
i francesi ho conosciuto due di loro, Patrich e Bernard, che vedendomi al
castello di Arquà con la mia Africa 04 si erano avvicinati per vederla
e così ci siamo conosciuti e avevo promesso loro che avrei cercato
di organizzare un gruppo di 4-5 moto per andare a trovarli in ottobre. Patrick
tra l’altro mi diceva che lavorava in ufficio al magazzino Honda moto
di Lione e che conosceva Alain Carre, uno dei soci fondatori del club francese
ATOC Africa Twin – Transalp e che me lo avrebbe presentato. Cominciai
a mettermi in movimento e alla fine il gruppo era di quattro moto: la mia
07 ( nel frattempo avevo cambiato moto), Giordano il presidente del M.C.Pozzato
Tito con la sua Aprilia Pegaso, Paolo con la sua Yamaha 1200 Fj, e Sauro con
uno sputerone (scooter) Beverly 500, professore alla scuola alberghiera di
Adria, che parla 3 lingue straniere e che da maggio a ottobre percorre tutti
gli anni 15000 km, in giro per l’Europa, e che dal bauletto fa uscire
un’asta con bandiera italiana che sventola……. un personaggio.
Il ritrovo è davanti al castello di Arquà per venerdì
mattina 6 ottobre per le ore 8,30 e da li partirà anche il pulman con
trenta persone che viene in Francia, compreso il Sindaco dei motociclisti
Dr. Claudio. Arrivo alle 8,15, subito dopo arriva Giordano tutto bardato a
dovere ma incazzato, perché improvvisamente il freno posteriore della
sua moto non vuole saperne di frenare, arriva Paolo meno bardato ma più
incazzato, la frizione della sua moto non stacca più e il prof. che
diceva arrivo per le 8 alle 8,30 non si vede, bidone???? No arriva incazzatino,
si è rotta la corda del contakilometri. Sento sghignazzare in continuazione,
mi giro e la mia AFRICA mi fa un lamps con faro come a dire……tutte
motorette!!!!!…..Morale della favola Giordano e Paolo vestiti da motociclisti
salgono in pulman, 30 persone con 52 posti a disposizione….., io e Sauro,
che tra l’altro erano gli unici che partivano anche in caso di pioggia,
facciamo la foto di rito con il Dr. Claudio, che ci guarda con malinconia
ricordando una sua Vespa di quand’era giovincello. Anche mia moglie
afflitta da una decina di giorni da mal di schiena mi guarda avvilita, perché
avrebbe voluto essere in moto.
Partiamo ma dopo un tre Km, faccio segno a Sauro di fermarsi perché
decido di andare casa e prendere l’imbottitura dei pantaloni, perché
la giornata è stupenda, ma l’aria taglia. Al mio ritorno dico
a Sauro di fare strada lui, e ci dirigiamo a prendere l’autostrada a
Verona percorrendo la superstrada. Sauro va a 130 – 140 e c’è
il limite dei 110, a tratti 80, lo avviso e mi dice di stare davanti perché
lui col contakilometri rotto non sa regolarsi. Entrati in autostrada gli faccio
segno di stare davanti, ma poi ripasso io perché lui si mette a 150
– 160, e penso che anche gli sputeroni vanno….., ma non m’interessa
una multa, e lo ripasso rallentando. Ci fermiamo al grill di Bergamo, perché
lo sputerone ha autonomia limitata e si ferma anche il pulman. L’autista
dice che la prossima fermata sarà davanti al traforo del Monte Bianco
e quindi ci troveremo la per pranzare, dato che il pranzo era al sacco e gli
organizzatori avevano provveduto ad ogni ben di Dio. Verso Milano comincia
la sofferenza, tutti fermi o a passo d’uomo, nessuno ti da strada per
farti passare e a me da fastidio sorpassare sulla destra. Presa l’autostrada
per Novara si arriva a viaggiare quasi solitari. A Courmayer, altro rifornimento,
telefono a mia moglie e mi dice che visto il rallentamento di Milano e l’orario
che si era fatto, l’autista si era fermato prima, quindi Sauro dice
usciamo e andiamo al ristorante, perché non mi va di mangiare un panino
in autostrada, e ci rechiamo in un ristorante che ci ha indicato il casellante.
( Sauro non ha il telepass, che ti evita tutta una serie di movimenti, che
ti fanno perdere un 15’ ogni volta). Ci facciamo una piacevole mangiatina
di piatti locali, pensando anche che avevamo altri 260 – 270 km da percorrere
e misuro l’olio della mia moto cercando un tratto piano, ne mancheranno
150gr, misurato 3 – 4 volte.. e do un’occhiata alla catena che
sento rumorosa, difatti non è proprio ben tesa e io non so fare nulla
e non chiedo nulla a Sauro…..
Si riparte, attraversiamo il tunnel del Bianco, siamo in terra di Francia
ed è come fossimo in sogno: tutti i motociclisti ti salutano, le auto
come ti vedono dietro si spostano immediatamente, autisti di camion e corriere
con il braccio fuori dal finestrino se il percorso è tortuoso per indicarti
quando passare…. e si arriva a Chambery, dove passando davanti a una
concessionaria Honda mi fermo per controllare la catena. Stanno chiudendo,
ma mi dicono di entrare, Sauro in francese spiega i miei problemi, mettono
la moto sul ponte, tirano la catena, abbassano la moto, la fanno scendere
dal loro sollevatore, controllano la pressione gomme e l’olio, che è
al livello massimo, non ne manca un goccio, e noi cosa avevamo misurato???
Totale della spesa? Lascio io 10 Euro perché non vogliono nulla. Come
in Italia………Esco sulla strada e aspetto Sauro, che è
sempre molto calmo, ma non arriva, all’ora rientro nel cortile della
concessionaria, non c’è, riesco aspetto ma nulla…scopro
però che non sono uscito da dove sono entrato!! Vado davanti all’altra
entrata ma Sauro è sparito nel nulla. Dentro in concessionaria avevamo
detto che visto che si faceva tardi per la strada normale avremmo preso l’autostrada
e quindi mi avvio seguendo i cartelli per l’autostrada e mi fermo al
primo grill pensando di trovare Sauro, ma nulla di tutto ciò. Proseguo
pensando che ci troveremo a Vourles, mancano un 110Km al traguardo. Seguendo
l’indicazione di Lione proseguo, comicia a far buio, ma ho anche l’itinerario
Michelin che mi sono stampato ed è in bella vista sulla borsa sul serbatoio.
Ad un certo punto l’autostrada si divide e non vedendo l’indicazione
Lione, mi viene la bella idea di prendere verso Marseille – Grenoble
ed è buio pesto. Arrivo a pagare il ticket e mostro al signore del
casello la cartina facendogli segno dove devo andare e lui in tutta tranquillità
mi spiega che devo ritornare indietro e seguire per LYon: bene, pago e rientro
dall’altra parte ed a manetta arrivo alla deviazione e decido di fermarmi
per chiamare mia moglie che non sia in pensiero e per chiedere lumi a chi
conosce la strada, dove devo uscire. Parlo, la tranquillizzo, mi chiedono
il numero dell’ autostrada dove sono, non lo so, quando lo vedo vi chiamo,
ma ormai il cellulare è scarico e non ho ancora messo la presa 24V
sulla moto…..Mi fermo ad un distributore, c’è un ragazzo
che parla Italiano, gli spiego, acquisto una ricarica telefonica e dal telefono
fisso proviamo a telefonare a mia moglie, ma qualunque numero, prefisso facciamo
risponde sempre la segretaria… all’ora mi faccio indicare dove
devo uscire a Lione per andare a Vourles, e nel frattempo sono arrivati una
sessantina di biker, che avevo sorpassato prima ma che non mi sembravano così
tanti dalla velocità che andavo…Esco a Lione, e comincio a domandare
( parlo da farmi capire e capisco se parlano piano il francese) e qui comincia
l’odissea, perché a Lione ci sono strade che s’incrociano
dappertutto, ogni volta che mi indicano dopo 1 Km non ci capisco più
niente. Non so in quanti distributori mi sono fermato per chiedere….
Trovo quattro ragazzi ad un distributore e per farla breve, mi fanno chiamare
mia moglie col loro cellulare e gli faccio parlare anche con Patrick Honda
(scriverò così per distinguerlo da un altro Patrick) che chiede
loro di accompagnarmi sino alla periferia di Vourles. Arrivati a Vourles,
sono ormai le 9,45 vedo uno sputerone arrivare….è Sauro che da
20’ sta girando per Vourles sperando di vedere qualche Italiano del
nostro gruppo. Mentre ci si saluta e ci si spiega del perché ci siamo
persi, arriva Patrick in moto, che ci saluta e ci accompagna alla Maison Forte
dove c’è tutto il gruppo che ha già mangiato e veniamo
ricevuti da un fragoroso applauso.
Il sabato si va a Lione, con Patrick Honda, Bernard, un altro Patrick e Cristian
possessore di una spendida 07 del 2002 e professore in una scuola di Vourles.
Il programma prevede un giretto veloce in collina a Lione da dove vediamo
tutta la città e poi al ristorante dove ci ritroviamo col gruppo Italiani
e qualche francese.
Terminato di pranzare, Patrick ci dice che il programma dei motociclisti e
di uscire dalla città per andare a fare un giro in collina e per la
strada si uniranno a noi altri motociclisti loro amici e passeremo la giornata
in 13 moto compresa una ragazza con una Honda 600, in mezzo alle colline con
dei percorsi favolosi, incrociando una manifestazione di auto storiche e facendo
uno spuntino a casa della cognata di Patrick e a casa di Cristian a Vourles.
Alla sera grande festa alla Maison Forte che e una casa signorile, che in
tre comuni hanno acquistato e ristrutturato e che viene adoperata per varie
manifestazioni, dove è intervenuto il Sindaco di Vourles ( al quale
è stato consegnato gagliardetto e bandana del M.C. Pozzato Tito e i
due cappellini del Triveneto ed Emilia Romagna) elogiando l’iniziativa
motociclistica e auspicando un proseguimento negli anni futuri da ambo le
parti.
La domenica mattina con Patrich Honda e Cristian ci siamo recati in visita
a Brignais da Alain Carre, circa 10 Km da Vourles ed essendo io stato delegato
dall’Africa Twin Club Triveneto e dall’Africa Twin Emilia Romagna
gli ho consegnato i vari gadget dei due Club. Alain è rimasto molto
sorpreso dei regali e ha detto che dobbiamo fare uno scambio di iscrizione
tra i Club, una specie di gemellaggio, e che per l’anno prossimo al
2° raduno Africa Twin al castello di Arquà Polesine sarà
presente una delegazione francese con le Africa Twin.
Domenica c’era anche la festa di Vourles con corteo di auto storiche,
mostra di mezzi d’epoca dei vigili del fuoco, di moto d’epoca
e abitanti in costume d’epoca
C’erano gli stand con i vari prodotti, mele, pizzi, quadri etc e quello
Italiano il più frequentato…..dove tutto era gratis.
Ed ho rivisto Claudie la motociclista
Alla sera abbastanza distrutti dalle ore in piedi e dal continuo mangiare
e bere siamo riandati a Maison Forte a cenare. Avevo sempre visite sorpresa
di Cristian che con signora (papà e mamma originari di Bassano del
Grappa, quindi parla perfettamente Italiano) che sfoggiava maglietta, cappellino
e bandana dei tre club
Il lunedì mattina alle dieci partenza, Patrick ci ha accompagnati per
circa 80 km, e la mia catena era sempre più rumorosa. Nel ritorno siamo
passati dal traforo del Frejus, e ci siamo fermati in un paesino della Val
di Susa in una trattoria che Sauro conosceva essendosi fermato due mesi prima
di ritorno da un’altro viaggio in Francia con pranzo a base di specialità
di funghi del bosco vicino…. e quindi per non trovare il traffico caotico
di Milano, siamo andati per Piacenza e alle 8,30 eravamo a casa, stanchi (
1800 km in quattro giorni) ma felici e con la catena che quasi toccava terra…