Arquà Polesine - Vourles

06/09 – 10 – 2006

Report di Staco

fotografie

Il mio paese Arquà Polesine (Rovigo), è gemellato con Vourles in Francia, un paesino francese di 2.743 abitanti situato nel dipartimento del Rodano della regione del Rodano-Alpi. Ogni anno quando c’è la festa dei rispettivi paesi una delegazione si reca a far visita agli amici in festa e si viene ospitati tutti presso famiglie che danno questa disponibilità. A maggio quando sono venuti a trovarci i francesi ho conosciuto due di loro, Patrich e Bernard, che vedendomi al castello di Arquà con la mia Africa 04 si erano avvicinati per vederla e così ci siamo conosciuti e avevo promesso loro che avrei cercato di organizzare un gruppo di 4-5 moto per andare a trovarli in ottobre. Patrick tra l’altro mi diceva che lavorava in ufficio al magazzino Honda moto di Lione e che conosceva Alain Carre, uno dei soci fondatori del club francese ATOC Africa Twin – Transalp e che me lo avrebbe presentato. Cominciai a mettermi in movimento e alla fine il gruppo era di quattro moto: la mia 07 ( nel frattempo avevo cambiato moto), Giordano il presidente del M.C.Pozzato Tito con la sua Aprilia Pegaso, Paolo con la sua Yamaha 1200 Fj, e Sauro con uno sputerone (scooter) Beverly 500, professore alla scuola alberghiera di Adria, che parla 3 lingue straniere e che da maggio a ottobre percorre tutti gli anni 15000 km, in giro per l’Europa, e che dal bauletto fa uscire un’asta con bandiera italiana che sventola……. un personaggio. Il ritrovo è davanti al castello di Arquà per venerdì mattina 6 ottobre per le ore 8,30 e da li partirà anche il pulman con trenta persone che viene in Francia, compreso il Sindaco dei motociclisti Dr. Claudio. Arrivo alle 8,15, subito dopo arriva Giordano tutto bardato a dovere ma incazzato, perché improvvisamente il freno posteriore della sua moto non vuole saperne di frenare, arriva Paolo meno bardato ma più incazzato, la frizione della sua moto non stacca più e il prof. che diceva arrivo per le 8 alle 8,30 non si vede, bidone???? No arriva incazzatino, si è rotta la corda del contakilometri. Sento sghignazzare in continuazione, mi giro e la mia AFRICA mi fa un lamps con faro come a dire……tutte motorette!!!!!…..Morale della favola Giordano e Paolo vestiti da motociclisti salgono in pulman, 30 persone con 52 posti a disposizione….., io e Sauro, che tra l’altro erano gli unici che partivano anche in caso di pioggia, facciamo la foto di rito con il Dr. Claudio, che ci guarda con malinconia ricordando una sua Vespa di quand’era giovincello. Anche mia moglie afflitta da una decina di giorni da mal di schiena mi guarda avvilita, perché avrebbe voluto essere in moto.
Partiamo ma dopo un tre Km, faccio segno a Sauro di fermarsi perché decido di andare casa e prendere l’imbottitura dei pantaloni, perché la giornata è stupenda, ma l’aria taglia. Al mio ritorno dico a Sauro di fare strada lui, e ci dirigiamo a prendere l’autostrada a Verona percorrendo la superstrada. Sauro va a 130 – 140 e c’è il limite dei 110, a tratti 80, lo avviso e mi dice di stare davanti perché lui col contakilometri rotto non sa regolarsi. Entrati in autostrada gli faccio segno di stare davanti, ma poi ripasso io perché lui si mette a 150 – 160, e penso che anche gli sputeroni vanno….., ma non m’interessa una multa, e lo ripasso rallentando. Ci fermiamo al grill di Bergamo, perché lo sputerone ha autonomia limitata e si ferma anche il pulman. L’autista dice che la prossima fermata sarà davanti al traforo del Monte Bianco e quindi ci troveremo la per pranzare, dato che il pranzo era al sacco e gli organizzatori avevano provveduto ad ogni ben di Dio. Verso Milano comincia la sofferenza, tutti fermi o a passo d’uomo, nessuno ti da strada per farti passare e a me da fastidio sorpassare sulla destra. Presa l’autostrada per Novara si arriva a viaggiare quasi solitari. A Courmayer, altro rifornimento, telefono a mia moglie e mi dice che visto il rallentamento di Milano e l’orario che si era fatto, l’autista si era fermato prima, quindi Sauro dice usciamo e andiamo al ristorante, perché non mi va di mangiare un panino in autostrada, e ci rechiamo in un ristorante che ci ha indicato il casellante. ( Sauro non ha il telepass, che ti evita tutta una serie di movimenti, che ti fanno perdere un 15’ ogni volta). Ci facciamo una piacevole mangiatina di piatti locali, pensando anche che avevamo altri 260 – 270 km da percorrere e misuro l’olio della mia moto cercando un tratto piano, ne mancheranno 150gr, misurato 3 – 4 volte.. e do un’occhiata alla catena che sento rumorosa, difatti non è proprio ben tesa e io non so fare nulla e non chiedo nulla a Sauro…..
Si riparte, attraversiamo il tunnel del Bianco, siamo in terra di Francia ed è come fossimo in sogno: tutti i motociclisti ti salutano, le auto come ti vedono dietro si spostano immediatamente, autisti di camion e corriere con il braccio fuori dal finestrino se il percorso è tortuoso per indicarti quando passare…. e si arriva a Chambery, dove passando davanti a una concessionaria Honda mi fermo per controllare la catena. Stanno chiudendo, ma mi dicono di entrare, Sauro in francese spiega i miei problemi, mettono la moto sul ponte, tirano la catena, abbassano la moto, la fanno scendere dal loro sollevatore, controllano la pressione gomme e l’olio, che è al livello massimo, non ne manca un goccio, e noi cosa avevamo misurato??? Totale della spesa? Lascio io 10 Euro perché non vogliono nulla. Come in Italia………Esco sulla strada e aspetto Sauro, che è sempre molto calmo, ma non arriva, all’ora rientro nel cortile della concessionaria, non c’è, riesco aspetto ma nulla…scopro però che non sono uscito da dove sono entrato!! Vado davanti all’altra entrata ma Sauro è sparito nel nulla. Dentro in concessionaria avevamo detto che visto che si faceva tardi per la strada normale avremmo preso l’autostrada e quindi mi avvio seguendo i cartelli per l’autostrada e mi fermo al primo grill pensando di trovare Sauro, ma nulla di tutto ciò. Proseguo pensando che ci troveremo a Vourles, mancano un 110Km al traguardo. Seguendo l’indicazione di Lione proseguo, comicia a far buio, ma ho anche l’itinerario Michelin che mi sono stampato ed è in bella vista sulla borsa sul serbatoio. Ad un certo punto l’autostrada si divide e non vedendo l’indicazione Lione, mi viene la bella idea di prendere verso Marseille – Grenoble ed è buio pesto. Arrivo a pagare il ticket e mostro al signore del casello la cartina facendogli segno dove devo andare e lui in tutta tranquillità mi spiega che devo ritornare indietro e seguire per LYon: bene, pago e rientro dall’altra parte ed a manetta arrivo alla deviazione e decido di fermarmi per chiamare mia moglie che non sia in pensiero e per chiedere lumi a chi conosce la strada, dove devo uscire. Parlo, la tranquillizzo, mi chiedono il numero dell’ autostrada dove sono, non lo so, quando lo vedo vi chiamo, ma ormai il cellulare è scarico e non ho ancora messo la presa 24V sulla moto…..Mi fermo ad un distributore, c’è un ragazzo che parla Italiano, gli spiego, acquisto una ricarica telefonica e dal telefono fisso proviamo a telefonare a mia moglie, ma qualunque numero, prefisso facciamo risponde sempre la segretaria… all’ora mi faccio indicare dove devo uscire a Lione per andare a Vourles, e nel frattempo sono arrivati una sessantina di biker, che avevo sorpassato prima ma che non mi sembravano così tanti dalla velocità che andavo…Esco a Lione, e comincio a domandare ( parlo da farmi capire e capisco se parlano piano il francese) e qui comincia l’odissea, perché a Lione ci sono strade che s’incrociano dappertutto, ogni volta che mi indicano dopo 1 Km non ci capisco più niente. Non so in quanti distributori mi sono fermato per chiedere…. Trovo quattro ragazzi ad un distributore e per farla breve, mi fanno chiamare mia moglie col loro cellulare e gli faccio parlare anche con Patrick Honda (scriverò così per distinguerlo da un altro Patrick) che chiede loro di accompagnarmi sino alla periferia di Vourles. Arrivati a Vourles, sono ormai le 9,45 vedo uno sputerone arrivare….è Sauro che da 20’ sta girando per Vourles sperando di vedere qualche Italiano del nostro gruppo. Mentre ci si saluta e ci si spiega del perché ci siamo persi, arriva Patrick in moto, che ci saluta e ci accompagna alla Maison Forte dove c’è tutto il gruppo che ha già mangiato e veniamo ricevuti da un fragoroso applauso.
Il sabato si va a Lione, con Patrick Honda, Bernard, un altro Patrick e Cristian possessore di una spendida 07 del 2002 e professore in una scuola di Vourles. Il programma prevede un giretto veloce in collina a Lione da dove vediamo tutta la città e poi al ristorante dove ci ritroviamo col gruppo Italiani e qualche francese.
Terminato di pranzare, Patrick ci dice che il programma dei motociclisti e di uscire dalla città per andare a fare un giro in collina e per la strada si uniranno a noi altri motociclisti loro amici e passeremo la giornata in 13 moto compresa una ragazza con una Honda 600, in mezzo alle colline con dei percorsi favolosi, incrociando una manifestazione di auto storiche e facendo uno spuntino a casa della cognata di Patrick e a casa di Cristian a Vourles. Alla sera grande festa alla Maison Forte che e una casa signorile, che in tre comuni hanno acquistato e ristrutturato e che viene adoperata per varie manifestazioni, dove è intervenuto il Sindaco di Vourles ( al quale è stato consegnato gagliardetto e bandana del M.C. Pozzato Tito e i due cappellini del Triveneto ed Emilia Romagna) elogiando l’iniziativa motociclistica e auspicando un proseguimento negli anni futuri da ambo le parti.
La domenica mattina con Patrich Honda e Cristian ci siamo recati in visita a Brignais da Alain Carre, circa 10 Km da Vourles ed essendo io stato delegato dall’Africa Twin Club Triveneto e dall’Africa Twin Emilia Romagna gli ho consegnato i vari gadget dei due Club. Alain è rimasto molto sorpreso dei regali e ha detto che dobbiamo fare uno scambio di iscrizione tra i Club, una specie di gemellaggio, e che per l’anno prossimo al 2° raduno Africa Twin al castello di Arquà Polesine sarà presente una delegazione francese con le Africa Twin.
Domenica c’era anche la festa di Vourles con corteo di auto storiche, mostra di mezzi d’epoca dei vigili del fuoco, di moto d’epoca e abitanti in costume d’epoca
C’erano gli stand con i vari prodotti, mele, pizzi, quadri etc e quello Italiano il più frequentato…..dove tutto era gratis.
Ed ho rivisto Claudie la motociclista
Alla sera abbastanza distrutti dalle ore in piedi e dal continuo mangiare e bere siamo riandati a Maison Forte a cenare. Avevo sempre visite sorpresa di Cristian che con signora (papà e mamma originari di Bassano del Grappa, quindi parla perfettamente Italiano) che sfoggiava maglietta, cappellino e bandana dei tre club
Il lunedì mattina alle dieci partenza, Patrick ci ha accompagnati per circa 80 km, e la mia catena era sempre più rumorosa. Nel ritorno siamo passati dal traforo del Frejus, e ci siamo fermati in un paesino della Val di Susa in una trattoria che Sauro conosceva essendosi fermato due mesi prima di ritorno da un’altro viaggio in Francia con pranzo a base di specialità di funghi del bosco vicino…. e quindi per non trovare il traffico caotico di Milano, siamo andati per Piacenza e alle 8,30 eravamo a casa, stanchi ( 1800 km in quattro giorni) ma felici e con la catena che quasi toccava terra…