Via del Sale 2008
Non è ancora giorno quando incontro un nuovo compagno
di viaggio al primo hangar, un saluto rapido ma non si rimane soli per molto,
arriva Dobermann e, da ultimo il capopattuglia…”Tazio”.
Si decide di partire subito, lungo la strada dobbiamo raccogliere un altro pilota,
un pezzo grosso da quello che si vocifera, lo chiamano “Zio Magro”!
Così, lungo la rotta arruoliamo Pietro, poi Gianfranco, lo “Zio”
ci raggiunge…altri ci attendono in un punto prestabilito per il wait point.
Si vede un nastro grigio che scorre veloce sotto di noi e verso le 10,30 ci
ricongiungiamo con le forze sul posto, alcuni si riconoscono da lontano….il
Pignolo fa da faro di segnalazione nella sua…lucentezza.
Arriviamo ai Mulini di Triora per i rifornimenti prima di iniziare a salire
fino al punto dove ci accamperemo per il primo rendez vous…in mezzo al
niente.
Dopo poco si ricomincia a salire, le curve si fanno sempre più strette
e più frequenti., Quando il serpente rombante passa per i borghi i bambini
si girano curiosi a guardare e salutare, sembra che ci si muova seguendo una
regia ben collaudata, danzando tra muri antichi e strade quasi deserte dove
si può tirare un po’ di più la cloche.
Da lontano si vede una striscia colorata in movimento, bianco, nero, rosso,
arancio….che si snoda accarezzando i fianchi di montagne percorrendo le
vecchie piste carovaniere che dal mare portavano oltre confine.
Quando a sera arriviamo finalmente alla locanda siamo tutti un po’ stanchi
e molto impolverati, ci prepariamo per il primo vero pasto della giornata e
solo una volta a tavola abbiamo modo di guardare bene i nostri commensali. Non
ci sono più i caschi e le corazze a celare i volti e ci meravigliamo
di come si possa mettere insieme un’accozzaglia di soggetti così
diversi…..facce da galera che se le incontri per strada cambi direzione,
profusione di capelli grigi, teste pelate, facce da liceale, altri che malgrado
portino nomi biblici (Arcangelo) hanno stampata in faccia un espressione demoniaca.
Ma tutti così affiatati ed in sintonia da fare invidia ad un’orchestra.
Quando si va a dormire è notte tarda, riecheggiano ancora le risate travolgenti
di Marzio, Ennio e il piccolo demone, i bicchieri e le bottiglie ormai vuoti
da un pezzo.
Ci si alza presto, non siamo qui per dormire, controllo motori, nuovo rifornimento
e via, altra polvere ed un cielo che non promette il massimo. La via dei Cannoni
è la ad aspettarci con il Colle del Mulo, le vestigia dei vecchi forti
francesi e la nostra avanguardia che avanza indomita. Il silenzio è interrotto
solo dal rombo dei motori, dal rumore dei sassi sparati dalle ruote ma, purtroppo,
durante un atterraggio non troppo morbido una “Mukkona” si schianta
di pancia….fine del giro per lei.
Così, mentre McMarzio e Tazio si prodigano per i soccorsi si attende
per la fine di questa missione.
Il gruppo si divide dopo l’ultima sosta, i saluti di rito, ma mai di convenienza
e scontati, e due ali che fendono l’aria fino a casa. Rimarrà il
ricordo di un giro stupendo, paesaggi meravigliosi, amici schietti e disponibili,
di altri “avventurieri” da quattro soldi incontrati per la via che,
malgrado mezzi da mille e una notte, mancavano del minimo indispensabile per
far fronte ai più banali inconvenienti…..ma che ci volete fare,
il mondo a due ruote è bello perché è così vario!!!